Lo scrivo quasi sottovoce ma io Meryl Streep segretamente la amo. Credo da sempre. Almeno dal 1978 quando interpretò una parte nel film di Michael Cimino “Il cacciatore”. Ero andato per vedere il mio idolo Robert De Niro. Ne uscii con un nuovo amore: lei. Perché Meryl, – che oggi compie 67 anni – diciamocelo, non è la bellezza estrema che tutti immaginano. E’ la bellezza che incanta e che conquista per sempre. Ha lavorato con Woody Allen in Manathan, è diventata famosa con Kramer contro Kramer, un bellissimo film del 1979 con il quale vince il suo primo Oscar. Forse però – almeno per me – il più bel film è Innamorarsi, del 1984, con Robert De Niro. Quel gioco sottile che nasce tutto per colpa di due libri scambiati che entrambi avrebbero dovuto regalare ai rispettivi coniugi. Poi, dopo tre mesi un nuovo incontro sul treno. Da quel momento il gioco dell’innamoramento è qualcosa di travolgente e lei, Meryl, è la donna più dolce, più alta, più bella, più intensa che vi possa capitare di amare. E’ un film dove due soli attori – e che attori – regalano una storia dolcissima. Lei incarna la passione perfetta. E’ una donna che osa, che scommette, che accetta la sfida. E’ lei che ci fa innamorare dell’Africa, è lei che cammina tra i ponti di Madison Country, che gioca con la musica del cuore ma è anche la donna più perfida e più incredibile che vi possa capitare di incontrare nel “Diavolo veste Prada”: quando impersona una Miranda Priestly così cattiva e reale che al suo cospetto le pitonesse nostrane diventano lucertoline. Grandissima Meryl, anche nelle battaglie. Lo scorso anno insieme ad altri artisti e personalità influenti (Bill Gates, Rania di Giordania, Anastacia, solo per ricordarne alcuni) è impegnata nel progetto “The global goals”: 17 obiettivi da realizzare nei prossimi 15 anni. Alcuni davvero impossibili: eliminare la povertà estrema, combattere la disuguaglianza, le ingiustizie e sistemare il cambiamento climatico. Che dire? Intanto auguri. Per tutto, per la carriera e per gli obiettivi. Io, per quanto solo dieci anni più piccolo di lei, ancora sogno di incontrarla in una libreria di New York e scambiare il libro. Per poi immaginare di ritrovarci dopo tre mesi in un treno della metropolitana della grande mela. Ma non sono Robert De Niro e, soprattutto, questo non è un film. Buon compleanno Meryl! Semplicemente.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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