Cantare canzoni degli altri e in qualche maniera provare a darle un’anima non è facile. La terza serata di Sanremo che qualcuno ritiene inutile, ha visto i big presentare una canzone famosa che con nuovi arrangiamenti e nuove voci hanno provato a ricantarla. Difficile? Per alcuni impossibile. Si è capito, per esempio, che la canzone di Cocciante cantata da Elodie è stata solo urlata. Ma “Quando finisce un amore” aveva dentro una passione immensa che Elodie non ha compreso. Così come Fabrizio Moro che ha quasi distrutto “la leva calcistica della classe 68” un piccolo capolavoro del principe De Gregori. Malissimo la Comello che ha massacrato Mina (vorrei davvero capire perché la signorina si trova tra i big di Sanremo). Appena sufficiente Chiara con Diamante di Zucchero (e testo di Gregori). La biondina si salva perchè il brano l’ha arrangiato magistralmente Mauro Pagani. Interessante e coraggiosa l’interpretazione di Marco Masini con “signor tenente” di Girogio Faletti. Difficile riuscire ad essere convincenti. E, infatti, non lo è stato. Il peggiore (ma non c’erano dubbi) è stato Alessio Bernabei che ha letteralmente cantato in maniera cafona la bellissima “Un giorno credi” di Edoardo bennato. Peccato per Sergio Sylvestre: un” Vorrei la pelle nera” con i bravissimi Soul System assolutamente fuori tempo rispetto all’orchestra del palco di Sanremo. Alla fine rimangono sempre le donne: Paola Turci che ha ridato vita alla canzone di Anna Oxa “Un’emozione da poco” e un’immensa Fiorella Mannoia che ha interpretato magnificamente De Gregori (ancora lui) con “Sempre e per sempre.” Che dire? Dopo di lei si poteva andare a nanna: buonanotte fiorellina!
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Cara Cora (di Francesco Giorgioni)
The show must go on (di Cosimo Filigheddu)
Vincerà Mengoni. Però… (di Giampaolo Cassitta)
Ero Giorgia, e ricanto. (di Giampaolo Cassitta)
Piacere, Madame. (di Giampaolo Cassitta)
Se son fiori spariranno (di Giampaolo Cassitta)
Ma Sanremo è Sanremo? (di Giampaolo Cassitta)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design