Quando vedi quel bianco immenso e quell’elicottero che sembra una croce di ferro che appena si intravvede, allora te lo chiedi cosa è il destino, quale può essere la soluzione al gioco di cui noi sembriamo solo piccoli e inutili spettatori. Quando scopri che quei volontari sino al giorno prima facevano parte degli eroi della squadra di soccorso di Rigopiano, te lo chiedi se tutto questo ha un senso, se ci sono tracce comprensibili dentro queste immense tragedie, all’interno di queste sottili linee di confine che sono utili solo a costruire cestini senza parole. E senza lacrime. Perché bisogna davvero trovare l’interconnessione di tutti i pianeti, gli astri e le stelle; probabilmente Dio, il grande spirito di Manitu, Budda, Allah, Zeus e chissà chi altro ancora hanno litigato e hanno deciso di mischiare le carte. O, forse, sono solo incroci di destini: la pallina da tennis che tocca la rete non si sa in quale campo decide di scendere. Può essere vittoria o sconfitta. E dentro questo cielo gonfio di nebbia, di bianco e di paura ci troviamo tutti a guardare quell’animale di ferro addossato sulla neve, quella croce moderna che conteneva piccoli grandi uomini. Gente di passione, di orgoglio, gente che non si guarda intorno. Che crede nella vita e nella possibilità di poter raccontare la storia di tutti. Oggi siamo tutti più piccoli, vicini a quei puntini neri che camminavano in quella neve troppo bianca per essere vera. E te la guardi la pallina che sfiora la rete e quasi si ferma e aspetti. E speri. Intanto, l’elicottero non vola più e rimane come una croce, una croce immensa dentro quell’infinito bianco.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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