Scegliere è difficile. A volte è impossibile.
Come quando si deve capire se sia più opportuno dedicare poche righe di una rubrica ad uno degli scrittori più influenti del XX secolo o al regista di quel capolavoro che è Effetto Notte. Si può scegliere, senza che affiori il minimo dubbio, tra Antoine Doinel e Sal Paradise? Mi sono detta che no, non è giusto. Non è giusto nemmeno se Sulla Strada l’ho letto tanto, troppo tempo fa e, confesso, ricordo pure di avere sbuffato e sbadigliato. Forse era troppo presto, forse on the road bisogna starci, tra San Francisco e il Texas, magari bisogna anche conoscere molto bene la benzedrina e il jazz. Ma non sono solo le droghe, la figlia mai voluta, l’idea del viaggio che non ha una vera meta finale: ci sono le “regole” della sua scrittura spontanea:
Se possibile scrivi senza coscienza in semitrance permettendo all’inconscio di far entrare il proprio linguaggio non inibito, interessante, necessario e dunque moderno cosa che l’arte cosciente censura, e scrivi con eccitazione, rapidità con crampi da scrittura o battitura, secondo le leggi dell’orgasmo, l’offuscamento della coscienza di Reich. Vieni da dentro, fuori al rilassato e al detto.
Per molti Truffaut è l’interrogatorio del piccolo Doinel ne I 400 colpi, per altri è la corsa di Jeanne Moreau, Oskar Werner e Henri Serre in Jules et Jim. Per me è quella dichiarazione d’amore fatta al cinema attraverso il cinema stesso: è Effetto Notte, in cui il film serve a raccontare le vicende che ruotano attorno alle riprese di un altro film, insieme alle vicende personali degli attori e dei membri della troupe in un gioco di incastri e rimandi. È soprattutto la scena di Valentina Cortese, diva in crisi costretta a ripetere più volta la scena perché non riesce ad aprire una porta. Interpretazione che le valse la nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista e la scuse di Ingrid Bergman, per averlo vinto lei, il premio.
Kerouac morì a 47 anni. Fatale per lui, l’ennesimo abuso di alcol; Truffaut fu stroncato da un tumore a poco più di 50. Due uomini, due date, uno stesso destino glorioso e tragico.
16marzo1978: il giorno in cui persi l’innocenza. (di Giampaolo Cassitta)
Cutolo e l’Asinara (di Giampaolo Cassitta)
Gatti, amore e carabinieri. (di Giampaolo Cassitta)
Buon compleanno Principe! (di Giampaolo Cassitta)
Hanno vinto davvero i Maneskin! (di Giampaolo Cassitta)
Break news: Fedez e Francesca Michielin vincono il Festival di Sanremo.
Grazie dei fior. (di Giampaolo Cassitta)
Hanno vinto i Maneskin. Anzi, no. (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.631 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design