Il 20 giugno del 1976 l’Italia va alle urne per le elezioni politiche. Roma è al centro dell’attenzione internazionale, perché nel clima di profonda contrapposizione creato dalla Guerra fredda gli equilibri del Belpaese possono far pendere l’ago della bilancia verso la Nato o il Patto di Varsavia. Per giunta, le preoccupazioni della diplomazia internazionale riguardano la possibile intesa tra il leader democristiano Aldo Moro e il suo omologo comunista Enrico Berlinguer, il cosiddetto “compromesso storico” tra cattolici e marxisti: il Pci, in forte ascesa di consensi, potrebbe entrare nel governo, soluzione invisa agli Stati Uniti e fortemente avversata anche dal ministero degli Esteri britannico: in alcuni documenti segreti, ritrovati decenni dopo, si verrà a sapere che il governo di Londra aveva considerato la possibilità di appoggiare un colpo di Stato, nel caso di affermazione comunista e ingresso nell’esecutivo. Ma il sorpasso non ci sarà. Dalle urne, la Democrazia cristiana del segretario Benigno Zaccagnini uscirà col 38 per cento dei consensi, contro il 34 per cento del Partito comunista, al suo massimo storico. I socialisti di Di Martino, al suo ultimo atto prima dell’avvento di Craxi, si fermeranno al 9 per cento. Ne scaturì un monolocore democristiano guidato da Giulio Andreotti. Lo chiameranno Governo di solidarietà nazionale o “Governo della non sfiducia”, perché l’insediamento – il 29 luglio – fu possibile grazie all’astensione dei comunisti all’atto del voto. Il governo restò in carica sino al marzo del 1978, pochi giorni prima del sequestro di Aldo Moro in via Fani. Chissà se è stato solo un caso.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
3 ottobre 2013: la strage di Lampedusa (di Giampaolo Cassitta)
Il prete e il povero (di Cosimo Filigheddu)
Una modesta proposta (di Cosimo Filigheddu)
La mia ora di libertà (di Giampaolo Cassitta)
A vent’anni si è stupidi davvero. A 80 no. (di giampaolo Cassitta)
La musica ai tempi del corona virus: innocenti evasioni per l’anno che verrà. (di Giampaolo Cassitta)
Guarderò Sanremo. E allora? (di Giampaolo Cassitta)
Quel gran genio di Lucio Battisti (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.704 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design