“Sono e sarò sempre sconvolto dalla presenza di Audrey Hepburn di fronte al mio obiettivo. Non mi è possibile migliorarla. E’ lei e basta, ed è sempre lì. Posso solo registrarla, non mi è possibile interpretarla. Non è possibile renderla superiore a ciò che lei è già. E’ come se fosse riuscita a realizzare in se stessa il suo più perfetto ritratto”. Con queste parole il fotografo Richard Avedon espresse l’immagine di una delle attrici più belle di tutti i tempi.
Quella donna, con gli occhi da cerbiatta, ha lasciato impressa nella pellicola indelebile del cinema mondiale la raffinatezza e la semplicità delle sue interpretazioni. Per la sua figura esile ed elegante, per il portamento regale, per la grazia delle movenze e della recitazione resterà per sempre l’effigie del garbo e della delicatezza. Nulla di cui stupirsi se si pensa che Audrey aveva origini aristocratiche e il suo albero genealogico include personaggi del calibro di Edoardo III d’Inghilterra e James Hepburn V, conte di Bothwell.
L’incredibile provino per il film Vacanze Romane ha aspetti che farebbero pensare a una leggenda, invece è tutto vero. Alla fine delle riprese di una parte del copione, le comunicarono che la scena era finita. In verità la macchina da presa continuava a filmare una Hepburn inconsapevole che chiedeva, con due occhioni colmi di curiosità, se la sua recitazione fosse stata soddisfacente. Il regista William Wyler, restò incantato dalla reazione spontanea e regale dell’attrice. Fu proprio in quel taglio fuori scena che capì che la principessa Anna era Audrey e nessun’altra avrebbe potuto vestire quei panni meglio di lei.
Dei suoi film, della sua intelligenza e sensibilità, dell’umanità e dell’impegno a favore dell’Unicef si conosce tutto. Ma forse non tutti sanno che l’attrice viveva a stretto contatto, nella sua residenza Svizzera, con una famiglia di Orune i cui componenti svolgevano mansioni da cuoca, governante, giardiniere tuttofare e avevano con sé i loro due figli. Famiglia a cui l’attrice era particolarmente legata, tanto da considerarla una propaggine della propria. E chissà se insieme alle 7 lingue che Audrey parlava fluentemente magari aveva trovato spazio anche il sardo.
Anche se io la Hepburn che esclama “mincra mea a tie” non me la immagino proprio.
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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