La partita in tribunale finì con un pareggio e una salomonica stretta di mano tra i contendenti.
Quello sotto accusa era conosciuto come “calciatore miliardo” e stava per diventare una leggenda sarda: non c’è bisogno di precisare che sto parlando di Gigi Riva.
il 20 gennaio del 1969 Rombo di Tuono – non so se Brera lo avesse già insignito di questa gloriosa etichetta – è costretto a comparire in Pretura, a Milano, per rispondere di lesioni.
A denunciarlo, curiosamente, è un tifoso sardo residente a Milano, Alfredo Sanna, che nelle fotografie pubblicate dai giornali del tempo appare con un occhio livido e il labbro tumefatto.
Sanna accusa Riva di averlo preso a pugni fuori dal ristorante Il Nuraghe di via Savona, a Milano, la sera del 3 marzo del 1968. E’ una domenica e il Cagliari, poche ore prima, le ha suonate al Milan, battendolo a San Siro grazie ad un gol di Hitchens.
Pierino Congia, ristoratore sardo emigrato a Milano, invita a cena tutta la squadra del Cagliari e davanti al ristorante si forma un capannello.
Nella folla si muove anche Alfredo Sanna, che è sardo ma tifoso del Milan. Sanna si avvicina a Riva e i due si scambiano qualche parola: secondo il bomber Sanna lo insulta, secondo il querelante no.
Sta di fatto che Riva colpisce il tifoso con calci e pugni, abbattendolo.
Parte dunque la denuncia per lesioni, alla quale Riva risponde con una controquerela per calunnia. Ma poi la diplomazia mette a posto le cose e Riva, ancora una volta, ne esce bene: se non vincitore, quantomeno non sconfitto.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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