Ci sono giornalisti che cadono sul campo e la cui memoria si ricorda con un epitaffio su una lapide. Ad altri giornalisti, invece, la sorte non ha concesso nemmeno una tomba. Sono gli scomparsi, quelli spariti nel nulla senza lasciare traccia. E la cui storia rischia di essere dimenticata per sempre. Il 2 settembre 1980, esattamente trentacinque anni fa, esattamente un mese dopo la strage di Bologna. Graziella De Palo e Italo Toni escono dall’albergo di Beirut che li ospitava e salgono su un’auto, diretti verso una destinazione ignota e che ignota resterà per sempre. Il 2 settembre 1980, infatti, è l’ultimo giorno in cui sono stati visti in vita. Lui, cinquantenne di Sassoferrato, scriveva per diverse testate, tra cui l’Astrolabio e i Diari, ma da conoscitore della politica estera e dei conflitti arabi ed africani aveva firmato anche per prestigiose riviste quali Paris Match; lei, 24 enne romana, collaborava per Paese Sera e studiava Lettere all’Università. Erano partiti per raccontare la guerra civile in Libano, ospiti dell’Olp, e avevano in mente di spingersi ovunque divampassero focolai di battaglia nell’ex Svizzera del Mediterraneo. La scomparsa di Graziella De Palo e Italo Toni è, a tutti gli effetti, uno dei misteri italiani del dopoguerra. Appaiono anche in questo caso i servizi segreti, la sottovalutazione della scomparsa e lo scarso interesse delle istituzioni, si intravedono i traffici d’armi tra Italia e paesi mediorientali, tracce che i due reporter potrebbero avere seguito esponendosi al pericolo. Di loro, dal 2 settembre del 1980, non si sa più nulla. Questa Agenda, nel suo piccolo, serve anch’essa a non dimenticarli.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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