La stagione del terrorismo è al suo apice storico quando, il 2 giugno del 1977, il veterano del giornalismo italiano Indro Montanelli subisce l’agguato di un commando di tre uomini (Lauro Azzolini, Franco Bonisoli e Calogero Diana) appartenenti alle Brigate rosse. Montanelli, 68 enne, cammina in piazza Cavour, a Milano, dirigendosi verso la sede de Il Giornale, quotidiano di cui è direttore e fondatore. Viene raggiunto da otto proiettili alle gambe ma riesce a restare in piedi e non estrae la pistola che aveva con sé, gesto che probabilmente lo avrebbe condannato a morte. Invece Montanelli sopravvive e dal suo letto di ospedale riesce anche a raccontare i fatti, senza concessioni e con la solita dose di vetriolo. «Le ferite vanno bene anche perché non ho il tempo di pensarci: è tutto un viavai di amici, nemici, conoscenti, sconosciuti: mi sembra di essere la Madonna di Loreto. Viene anche la televisione, e io mi lascio intervistare minimizzando l’accaduto (mi dicono che Cervi, che lo ha commentato l’altro ieri sera da Montecarlo, ha commosso tutti con la propria commozione). Mi telefona Andreotti, poi Cossiga, poi Forlani, poi Gianni Agnelli. A tutti rispondo scherzando, che non mi prendano per un piagnone. Dal giornale mi mandano tre sacchi di telegrammi: ne hanno contati quindicimila. Ma la notizia che in fondo mi fa più piacere è che in due salotti milanesi — quello di Inge Feltrinelli e quello di Gae Aulenti — si è brindato all’attentato contro di me e deplorato solo il fatto che me la sia cavata. Ciò dimostra che, anche se non sempre scelgo bene i miei amici, scelgo benissimo i miei nemici».
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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