Io conosco uno che il 2 giugno aveva votato per il re. E’ morto da un po’ di anni ma i parenti non l’hanno detto a nessuno per via della pensione e lo tengono in un sottano di vicolo ***, dalle parti di Sant’Apollinare dove abita da solo. C’è una porta scassata e ogni tanto io c’entro per parlare con questo qui che sembra così che non sa niente, sempre coricato, ogni giorno più magro, un po’ di odore che io faccio finta di niente per non metterlo in imbarazzo, e invece si tiene al corrente. A una parete c’è il ritratto di Umberto II, a un’altra un pezzo raro: Mussolini durante la visita a Sassari del 1935 con dedica: “Al camerata ***” e sotto, la M famosa con la prima gambetta che precipita sempre più in basso. Il padrone di casa è sempre molto elegante. Non si è cambiato da quando l’avevano vestito con l’abito buono. Grigio scuro e cravatta nera. Un’altra cravatta gli tiene chiusa la mascella. Ed è legata sopra il cranio con un nodo discreto, per non farlo sembrare un buffone con il fiocchetto in testa. Si vede che i figli gli vogliono bene. Io quando vado a trovarlo per prima cosa rimuovo questo legaccio per farlo parlare e chiacchieriamo mentre io fingo di guardare vicino vicino i due ritratti che li conosco a memoria ma è una scusa per stargli un po’ distante per via dell’odore, soprattutto l’alito. Ogni volta gli chiedo perché ha votato per il re con tutto quello che aveva combinato e lui si arrabbia e mi sfida a dirgli che cosa ha combinato di male il re. E allora io cerco di prenderlo alle buone perché già non è un bello spettacolo ma quando si arrabbia è anche peggio. Mi rimprovera che abbiamo mandato via il re a morire di fame in un’isola deserta. Io gli dico sempre che non era un’isola deserta e che con quello che aveva da mangiare lui quando è andato via ci potevano mangiare per sempre tutti gli affamati che lo avevano votato e tutti gli affamati che avevano votato per la Repubblica. Ma lui continua a urlare e dice che chi manda via il re è un parricida. Poi succede sempre che a questa parola ci guardiamo con imbarazzo sapendo tutti e due che nel cassetto ci sono le fogline dell’Inps con le pensioni che i figli si mangiano da quando lui è morto e allora cambia discorso. Dice che con il re eravamo tranquilli perché a eleggerlo era stato Dio e non tutti i coglioni che vanno a votare. E allora io a chiedergli perché il Savoia si era fatto mettere i piedi in testa dal Regime. E a Mussolini chi lo aveva eletto, un Dio più Dio del Dio del re? Allora lui si finge offeso e si gira su un fianco ma in realtà non sa cosa dire e ci rimane male perché girandosi su un fianco gli si stacca un braccio e a me mi tocca avvertire i figli per rimetterlo a posto ché se arriva un’ispezione dell’Inps sono cazzi. Oh, quando lo saluto e richiudo la porta penso che oltre a questo scemo hanno votato per il re anche un mucchio di altre persone che ho conosciuto e delle quali però avevo più stima. Chissà come avrei votato io se fossi già stato generato e avessi già avuto l’età giusta per votare. Io la prima volta che ho votato ho “annullato la scheda con frasi rivoluzionarie” come si diceva negli ambienti della sinistra extraparlamentare. Ma da allora in poi, valutata meglio la coglionata di esordio, ho sempre votato Pci sinché c’è stato e quando se n’è andato mi sono trovato un po’ male. Quindi mi sembra difficile che anche se fossi esistito nel ’46 avrei votato per il re. Adesso magari faremo il referendum in Sardegna perché c’è questa cosa sovranista che ce ne vogliamo uscire dall’Italia. Mi sembra una buona idea, abbiamo dimostrato di avere una classe dirigente soprattutto politica capace e autonoma e in grado di esprimere un bravo re, se sceglieremo il re, o un bravo presidente, se sceglieremo la Repubblica. Il problema sarà che al mio conoscente di vicolo *** poi l’Inps di Roma non gli dà più niente. Già, già. A pensarci bene vedrai che questa storia del sovranismo non va avanti.
Nato nel 1951, ottobre (bilancia, ma come tutti quelli della bilancia non crede nell'oroscopo). Giornalista dal 1973. Scrive anche altra roba. Ma gratis, quindi non vale.
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