Lo sport è l’errore per antonomasia. Qualsiasi sport. Ecco perchè è bello. Quando è sano è anche imprevedibile. Nell’alchimia del calcio poi ci sono diversi fattori che determinano una sconfitta o una vittoria. E vincere non è facile. Mai. Nel 1970 si affacciò una provinciale nel tempio intoccabile delle milanesi e torinesi: il Cagliari vinceva il suo primo e unico (finora) scudetto. Fu una pagina di storia epocale. Ancora, infatti, se ne parla. Non ci furono altre grandi imprese sino al 1985: esattamente il 12 maggio del 1985 pareggiando a Bergamo con l’Atalanta, il Verona vinse il suo primo e (finora) unico scudetto. Era l’anno dell’arrivo di Maradona a Napoli e i partenopei partivano favoriti. Ma, come sempre, la squadra non è un solo campione e per fortuna le alchimie sono sempre diverse e più complesse. Quel Verona, allenato da un gran signore, Osvaldo Bagnoli, vinse con una settimana d’anticipo il campionato che si concludeva definitivamente con il Verona campione d’Italia il 19 Maggio 1985. E’ stato un grande avvenimento perchè secondo, quall’anno ci arrivò il Torino e la Juve solo sesta. Maradona ed il suo Napoli, ottavo. A volte, anche gli artisti hanno bisogno di una buona squadra di operai per arrivare in paradiso.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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