Giangiacomo Feltrinelli era morto a marzo, dilaniato dalla carica di esplosivo che lui stesso stava cercando di innescare sul traliccio di Segrate.
Ma le idee rivoluzionarie dell’editore miliardario aveva ampio respiro e riguardavano anche la Sardegna, almeno così si diceva in quel lontano 1972. La Cuba del Mediterraneo, la chiamavano i quotidiani, interpretando o tentando di interpretare i piani di Feltrinelli.
Il 19 giugno di quell’anno si viene a sapere dell’apparizione nella Procura di Cagliari dell’ex presidente della Regione Sardegna Giovanni Del Rio.
Al magistrato il governatore parla di ciò che sa sulla nascita di gruppi eversivi sardi legati al mondo del separatismo e che, secondo le indagini, avrebbero avuto relazione proprio con i programmi rivoluzionari di Feltrinelli.
Non basta. I giornali riferiscono anche di un inquietante discorso pronunciato dal democristiano Lubelli al Consiglio comunale di Cagliari, discorso nel quale si dava conto di piani terroristici che prevedevano attentati al Palazzo della Regione e allo stadio Sant’Elia.
Nei mesi seguenti, la pista delle relazioni tra Feltrinelli e l’eversione sarda si arricchì di ulteriori sviluppi. Il procuratore di Genova Mario Sossi, che curava le indagini, indicò in un elettrotecnico di Bolotana il referente sardo dell’editore.
Poi, nell’agosto dello stesso anno, a finire in manette all’uscita di un market di Tortolì fu nientemeno che Vittorio Togliatti, nipote dell’ex segretario comunista: era in campeggio ad Arbatax e il magistrato lo riteneva coinvolto nella trama.
Infine, si teorizzò il legame tra Feltrinelli e Graziano Mesina.
Ma l’inchiesta finì nel nulla.
Quello stesso giorno, il 19 giugno del 1972, i giornali danno breve notizia dell’arresto delle spie al soldo dei repubblicani in una sede del Partito democratico, a Washington. Sta esplodendo il caso Watergate.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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