Periferia di Olbia. La macchina, una Fiat di colore scuro, si ferma a pochi centimetri dal marciapiede, in corrispondenza dello scivolo per i disabili. Lo sportello del passeggero si apre un secondo prima che le ruote si arrestino. Il video, registrato dalla microcamera nascosta, immortala una donna bionda. Indossa pantaloni bianchi attillati, sneakers, giubbino celeste. Nelle mani tiene due sacchi della spazzatura che deposita graziosamente sul marciapiede in cui, poco prima, un’altra donna, sbarcata da un fiammante suv, aveva compiuto la medesima operazione. Mal comune annienta la vergogna.
La bionda ritorna verso l’auto. Ma non c’è fretta, per strada non c’è nessuno. Il conducente esce dall’auto. Il cristallo è zozzo, maledizione. Forse una cagata d’uccello impedisce la corretta visuale. Lui, che odia la sporcizia, scende dall’auto armato di fazzoletto, strofina energicamente il parabrezza, rientra nell’abitacolo e aziona pure il tergiscristallo per eliminare ogni residuo. Lei, per non essere da meno, si fa consegnare il fazzoletto (dev’essere stata una cagata portentosa) e provvede a ripulire la parte di sua competenza. Sai che palle, il vetro sporco, per gente che ama la pulizia e la trasparenza. Nel frattempo si è insozzato il fazzoletto. Che farne? Facile, si butta nella spazzatura. La bionda non ci pensa un secondo. Raggiunge il cumulo di sacchetti sul marciapiede e, con eleganza, lascia cadere la palletta di carta dall’alto. Entrambi, soddisfatti, possono tornare alla vita di ogni giorno.
Riesco a vederli discutere con gli amici di degrado, di società, di tasse, di regole, di disonesti e corrotti, di città sporca e di turismo. Riesco a vederli ma non in faccia. Perché, giustamente, le immagini fornite dall’amministrazione comunale di Olbia, nel tentativo di intimorire e isolare questi barbari vestiti da persone per bene, sono state parzialmente criptate. Targhe e volti non si vedono. Ed è giusto così. Mi basta sapere che chi di dovere li ha già identificati, che dovranno pagare un minimo di 250 euro di sanzione, che saranno sottoposti a controlli incrociati per capire se sono in regola con tutti gli altri tributi e imposte da versare, che potrebbero pure beccarsi una denuncia penale. Queste sono le pene previste in questa città, dove la raccolta differenziata porta a porta ha rivelato un tasso di inciviltà disarmante.
Mi basta sapere che quel video gira sulla rete e che, probabilmente, qualcuno li ha riconosciuti. Mi basta sapere che appena uno di loro aprirà bocca per lamentarsi di ciò che non va bene, potrebbe incrociare uno sguardo diverso dal solito e sentirsi, per un momento, lo stronzo che è.
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