La nostra società, ricca ed opulenta, da tempo ormai è ossessionata da uno spettro, una sorta di materializzazione del senso di colpa legato al cibo. Una colpa derivante dall’avere la possibilità di mangiare a sazietà, sprecare, ingrassare, mentre milioni di persone nel mondo muoiono di fame. Questo spettro risponde al nome di colesterolo, che pare essere diventato l’unico parametro per determinare lo stato di salute di una persona. Questo anche se il colesterolo è una componente del nostro organismo importante al punto che è indispensabile per vivere, ed è ormai noto che l’associazione tra il suo valore alto, con il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, va considerata all’interno di un insieme di variabili. Il 18 agosto del 2001, tuttavia, un episodio sconcertante impose una riflessione sulle esagerazioni che questo valore del sangue ha prodotto nell’immaginario collettivo. Quel giorno, una delle più grandi case farmaceutiche del mondo, la tedesca Bayer, messa sotto accusa dagli organismi internazionali, ha ammesso che il suo usatissimo farmaco contro il colesterolo, il Lipobay, ha causato la morte, per il mondo, specie in America, di alcune decine di persone, si parla di 52 accertate. E’ abbastanza superfluo sottolineare come il colesterolo sia un business che rende alla case farmaceutiche montagne di utili, secondo le fonti si parla di 25 di miliardi di dollari all’anno. Così come è abbastanza logico pensare che la demonizzazione del colesterolo segua un po’ la scia di quei soldi. Se ormai è noto che il colesterolo va considerato all’interno di un più generale quadro clinico, allo stesso modo, oggi, si discute quanto esso sia il sintomo, la spia di cattive abitudini di vita e, invece, quanto sia la causa del male. L’accanimento farmaceutico contro questo valore nel sangue è diventato dunque una sorta di must, di dovere indotto dal mercato, alla quale non ci si sottrae, al punto che i farmaci, pur di ridurlo, sono diventati pericolosi per la stessa salute umana. Il rimedio, insomma, rischia di diventare peggiore del male. Purtroppo questi fatti portano la gente ad una generale sfiducia nella scienza, con le devianze e le deformazioni, come il caso della campagna “alternativa” contro i vaccini, dimostra. Come in tutte le cose, occorre equilibrio. La fiducia nella scienza non deve essere fideistica, e credo che vada sempre integrata da una buona base di informazioni e di consapevolezza, senza scadere, ovviamente, nel complottismo generalizzato. Per quanto riguardo la Bayer, inchieste giudiziarie dei paesi in cui è stato venduto e le cause intentate dalle associazioni di consumatori si sono accumulate nel corso di questi anni. Per quanto riguarda noi, invece, giova ricordare che la lotta al colesterolo, sempre da considerare all’interno del quadro clinico individuale, è più efficace con il miglioramento dello stile di vita, dell’alimentazione, dell’attività fisica, limitando l’uso dei farmaci solo nei casi necessari.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo. Il suo ultimo libro è invece un romanzo a sfondo neuroscientifico, "La notte in fondo al mare".
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.022 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design