Del rivoluzionario Ernesto Guevara, detto il “Che” sappiamo quasi tutto. Decantato e descritto da molti è diventato negli anni un’icona mondiale della lotta contro i soprusi e dell’indipendenza dei popoli. Ma anche i rivoluzionari hanno una loro vita privata e quella del Che è degna della sua fama. Il medico argentino si sposò due volte e la prima fu il 18 agosto 1955 con Hilda Gadea, un’economista membro della peruviana APRA (l’allenaza popolare rivoluzionaria americana). Si conobbero in Guatemala e da quell’unione nacque Hilda Beatriz Guevara, nata l’anno successivo, a febbraio. In realtà si trattò di nozze “borghesemente” riparatorie anche perché Hilda le confessò di aspettare un figlio e il Che decise, subito, per il matrimonio. E’ difficile immaginare un guerriero sempre all’erta e sempre pronto alla battaglia seduto sul divano a cullare la figlia. Mancavano ancora quattro anni alla rivoluzione cubana e proprio l’anno della vittoria di Cuba il “Che” divorziò da Hilda anche se rimasero in ottimi rapporti. lei, infatti, ricoprì alti incarichi nel governo di FIdel Castro e morì, nel 1974 all’Avana. Subito dopo la rivoluzione, quasi una pausa, nel giugno del 1959 Ernesto Che Guevara sposò Aleida March Torres, militante del movimento del 26 luglio della provincia di VIlla Clara e, insieme ebbero quattro figli. C’è anche chi, in mezzo alle tracce di un’autentica leggenda, trova anche lo spazio per una relazione extraconiugale, dalla quale sarebbe nato un altro figlio, nel 1964. Gli eroi, si sa, sono giovani e forti e amano storie e fughe a volte impossibili. Il Che resta quel giovane coi capelli ondulati e fortificati dal vento, con un sigaro in bocca che dice, senza mezzi termini: “Hasta la victoria, siempre”! Lui, che è stato sulla sierra con Fidel, chissà cosa avrebbe detto quando ha visto sventolare dopo 56 anni la bandiera statunitense all’Avana. Magari si sarebbe fumato un sigaro e sarebbe subito ripartito, perché per un rivoluzionario non sono contemplate troppe pause: imborghesiscono.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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