“I popoli arabi chiedono che si usi il petrolio come arma ed è una responsabilità di ogni governo assecondare la volontà del suo popolo.”
Abdullah al Turayqi, responsabile del petrolio per il governo saudita e poi consigliere petrolifero di Gheddafi fu tra i primi a intuire come il petrolio potesse aiutare i paesi mediorientali quanto e più delle armi. Queste ultime poco avevano potuto contro il primato militare che Israele aveva mostrato in occasione della crisi di Suez nel 1956 e nella guerra dei Sei Giorni del 1967. Proprio alla questione israeliana faceva riferimento al Turayqi: “Per quale ragione gli arabi devono continuare a fornire l’Occidente mentre Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Italia e Olanda aiutano il loro nemico Israele?”. Al Turayqi partiva da un dato di fatto: nel 1970 il mondo occidentale- Europa in testa- aveva visto aumentare drasticamente la sua dipendenza dal greggio mediorientale, anche in virtù del calo della produzione statunitense. Nell’Ottobre 1973 Turayqi trovò un alleato che avrebbe applicato il suo piano di utilizzo del petrolio come arma strategica: Anwar al-Sadat, presidente d’Egitto dal 1970, succeduto a Nasser. Lo avrebbe fatto pianificando la guerra del Kippur, il 6 ottobre 1973, dopo aver consultato re Faysal dell’Arabia Saudita. Gli israeliani furono colti di sorpresa nel giorno di festa e siriani ed egiziani, coadiuvati dall’alleato sovietico, sperimentarono per un breve tempo la gioia di mettere in difficoltà l’odiato stato ebraico. Superato lo shock iniziale e succedutasi una fase di stallo, i ministri arabi del petrolio decisero un aumento del 17% sul prezzo; decisione rinforzata dalla dichiarazione di un taglio progressivo della produzione se gli israeliani non avessero ritirato l’esercito dai territori arabi occupati dal 1967; l’intervento di Nixon a favore di Tel Aviv con una fornitura di armi del valore di 2,2 miliardi di dollari portò alla scelta di embargo totale contro USA, Olanda, Canada, il giorno 17 Ottobre. Alla fine della crisi il prezzo del greggio era quadruplicato: nelle casse dei paesi arabi un flusso impressionante di denaro era affluito, gli stati arabi avevano mostrato per la prima volta di essere capaci di agire di concerto e di sfruttare la loro risorsa economica principale: era iniziata l’era degli sceicchi. La più recente scoperta di un giacimento gasiero in Egitto, con le relative preoccupazioni di Israele e Qatar, mostra come il potere degli idrocarburi sulla dinamiche politiche della regione perduri ancora oggi.
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