17 giugno 1970.
La partita del secolo. Sono passati quarantacinque anni ed è ancora considerata come tale. Non solo per la tensione agonistica e per l’imprevedibilità del risultato, ma perché non si ricordano molte semifinali che siano terminate con sette reti. 17 giugno 1970. Italia-Germania si scontrano nello Stadio Azteca, in Città del Messico. È la semifinale del campionato mondiale di calcio. Una partita difficile, certo, ma gli azzurri partono positivi e carichi, dopo aver vinto contro i padroni di casa 4-1. La partita comincia benissimo, infatti, dopo soli otto minuti, il centravanti Roberto Boninsegna, dopo un incredibile gesto tecnico, scocca il tiro e porta avanti l’Italia. Per i seguenti ottanta minuti gli azzurri pensano a difendersi e giocano una partita estremamente prudente, tenendo sulle spine i tedeschi col contropiede. Il resto lo fa il portiere italiano Enrico Albertosi, protagonista di numerosi interventi decisivi che salvano l’Italia. Ma Albertosi nulla può, due minuti e mezzo oltre i tempi regolamentari: il terzino milanista Karl-Heinz Schnellinger porta al pareggio la Germania, la cui pressione nel secondo tempo ha messo alle corde gli azzurri. L’avvenimento è più unico che raro, in quanto in quegli anni l’arbitro fischiava il termine del match appena scoccava il novantesimo minuto. Questo spiega lo sconcerto e la delusione del telecronista Nando Martellini, che, subito dopo il fischio finale, esclama: “Questo Yamasaki! Due minuti e mezzo dopo la fine del tempo regolamentare!’ Iniziano così i tempi supplementari. Al gol di Gerd Müller risponde Tarcisio Burgnich, che ristabilisce il risultato. L’Italia, un minuto prima della fine del primo tempo supplementare passa addirittura in vantaggio, grazie ad uno splendido gol di Riva in contropiede. Al quinto minuto del secondo tempo supplementare la Germania ritrova nuovamente il pareggio con un colpo di testa di Müller che indirizza il pallone tra Rivera e il palo. Dopo sessanta secondi un’azione spettacolare dell’Italia: palla rimessa in gioco dal centrocampo, undici passaggi, nessun intervento dei tedeschi e conclusione di Rivera che supera Maier. 4-3 per gli azzurri. La vittoria viene festeggiata nelle piazze italiane come se la squadra avesse già vinto la finale. Il fuoriclasse dei giornalisti sportivi, Gianni Brera, su Il Giorno scrive che la partita ha regalato intense emozioni, ma sotto il punto di vista tattico è stata piuttosto scadente. Non basterà perché quell’incredibile altalena venga cancellata dalla memoria collettiva, come non basterà la batosta subita in finale dagli azzurri, sepolti sotto i quattro gol della corazzata brasiliana guidata da Pelé.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.023 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design