Don Chisciotte esemplifica al massimo grado questa dimensione narrativa della vita, e lo fa provocando in noi al tempo stesso il sorriso e l’adesione, facendo sì che lo osserviamo dalla prossimità delle nostre storie, ma anche dalla distanza rassicurante della finzione.
Così il critico spagnolo Francisco Rico sintetizza il significato dell’opera di Miguel de Cervantes Saavedra, Il Don Chisciotte, come siamo abituati a chiamarlo in Italia. L’opera veniva pubblicata esattamente in questo giorno dell’anno 1605. Lo dico subito: io, il Don Chisciotte, non ho ancora avuto modo di leggerlo. Questa agenda, quindi è, come è capitato già tempo fa, un pretesto per toccare un altro argomento. Non ho letto la mastodontica opera di Cervantes, ma sto sfogliando, mentre scrivo queste righe, le pagine dell’edizione che ho in casa. 936 pagine, un prologo, 74 capitoli divisi in due parti. Ebbene, è di qualche giorno fa l’annuncio di una grande trovata editoriale ad opera della casa “Centuria”, del gruppo RCS: i romanzi distillati. Cioè: prendi uno di questi romanzi lunghi lunghi, di quelli che chiamiamo “mattoni”, di non meno di 500 pagine. Quelle che non servono le tagliamo. Poi coniamo una bella frase ad effetto, tipo “abbiamo ridotto le pagine, non il piacere”, et voilà. Ecco spiegati, in sintesi, i principi dell’operazione, con le parole dello stesso ideatore, Giulio Lattanzi. Ho sottolineato i passaggi chiave dell’intervista. Seguirà un’analisi del testo, come si faceva a scuola.
“…Abbiamo cercato di dare ai libri una veste più adatta ai tempi; Abbiamo fatto tre distillati di prova per fare delle analisi di mercato. Abbiamo fatto una ricerca di mercato in cui cercavamo di capire, rispetto ai tre gruppi di lettori (i non lettori, i lettori occasionali e i lettori forti), quali fossero le reazioni all’idea. Prima abbiamo fatto una campagna di comunicazione per concetto e poi gliene abbiamo fatto scegliere uno, fatto leggere e poi siamo tornati a ragionare. La cosa più interessante era che la propensione all’acquisto saliva in seguito alle letture rispetto a quella precedente la lettura. (…); ci rivolgiamo a quella fetta di pubblico che pensa di leggere non in modo abitudinario. Che considera la lettura un’opzione tra le altre possibili forme di intrattenimento. Direi che questa iniziativa inizia da qua, (l’Italia, ndr), poi possiamo anche provare a spostarla. Non abbiamo proprio obiettivi di allargamento alla lettura. È un’iniziativa commerciale per cui, secondo la nostra visione, c’era dello spazio nel mercato italiano. L’idea quella di proporre titoli in versione distillata a un prezzo altrettanto coerente su un canale che non sia la libreria. L’obiettivo originale era quella di offrire libri da 120 pagine, leggeri, tascabili e belli da vedere.”
Veste adatta alla nostra epoca, dicono, già. Di mercato italiano, parlano, già. Non di letteratura. Epoca che dal punto di vista culturale è quella descritta dall’ISTAT pochi giorni fa. Quella in cui sei italiani su dieci non leggono nemmeno un libro all’anno e per cui, invece che all’educazione alla lettura si può al massimo puntare alla diffusione dei testi mutilati, in modo che i cervelli atrofizzati dalla televisione non si sforzino troppo. Funziona!, ci dice Lattanzi perché da una ricerca di mercato ( mercato, quindi, soldi, fatturato, profitto) emerge chiaramente che: se Tizio ha letto la versione dei Promessi Sposi in cui si tagliano le pippe mentali di Lucia e le digressioni tipo quella della Monaca di Monza, ci sono buone probabilità che acquisti anche la versione falciata di Guerra e pace e perché no, pure quella de Il conte di Montecristo. Fatturato! A quelli di Centuria, che Tizio legga una copia ridotta arbitrariamente, non interessa, perché sanno che Tizio prenderà in mano un distillato quando sarà in sala d’attesa dal parrucchiere o dal medico o non avrà trovato il biglietto per andare a vedere Zalone, o avrà scordato il caricatore dell’ipad a casa, mica perché pensano che Tizio sia uno di quei pochi che ancora frequentano le librerie. E i libra avranno contro anche gli edicolanti che smerceranno i distillati. Che la lettura sia anche studio, e quindi, fatica, dedizione, che leggere un libro lungo e complesso sia anche un viaggio, a quelli di Centuria non passa manco per la testa. Meglio un libro sottile e leggero con una bella copertina. È il trionfo dell’infotainment applicato alla narrativa. Provate solo a leggere la struttura del Don Chisciotte su Wikipedia e provate a pensare cosa possa risultare dopo la distillazione. Un momento però. Lattanzi elenca le uscite in programma. Parla di bestseller … Larsson, Mazzantini, Giordano. Aaah, ma allora ditelo subito! Ma voi Giordano ve lo ricordate? Cervantes a Sancho Panza, a questo giro, sono salvi.
In questa categoria sono riuniti una serie di autori che, pur non facendo parte della redazione di Sardegna blogger collaborano, inviandoci i loro pezzi, che trovate sia sotto questa voce che sotto le altre categorie. I contributi sono molti e tutti selezionati dalla redazione e gli autori sono tutti molto, ma molto bravi.
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