Se cercate “16 maggio 1976” su su YouTube troverete un audio con gli ultimi concitati minuti di Torino-Cesena, giocata quella domenica di esattamente quarant’anni fa. Concitati non perché sul campo i calciatori fossero animati da chissà quale impeto agonistico, ma perché esagitato come sempre era il racconto del grande Enrico Ameri, capace di rendere epico anche un Sambenedettese-Ternana o un Pistoiese-Albino Leffe. Ma Ameri sapeva che quella melina conclusiva concordata tra due squadre paghe del pareggio – con la palla che passava continuamente tra le mani del portiere cesenate Lamberto Boranga – era il rullar di tamburi che precedeva il trionfo del Torino di Gigi Radice, vincitore di quel campionato ventisette anni dopo ultima affermazione e ventisette anni dopo la tragedia di Superga. Era il Torino di Radice, ma anche dei gemelli del goal Ciccio Graziani e soprattutto Paolo Pulici, vincitore della classifica dei cannonieri con 21 marcature. Era anche il Torino di Zaccarelli, di Mozzini, del portiere Castellini e di Patrizio e Claudio Sala, quest’ultimo talentuosa quanto indolente ala destra: dicevano, i maligni, che scegliesse di volta in volta la sua fascia di competenza a seconda di dove batteva il sole, preferendo l’ombra quando faceva troppo caldo. Poco prima della fine della radiocronaca al Comunale di Torino, ormai pronto alla festa, Ameri venne interrotto dal rombante intervento di Sandro Ciotti: la Juventus le aveva buscate a Perugia, uscendo sconfitta per 1-0 e perfezionando la domenica da incorniciare dei sostenitori granata. Il giorno dopo, nel capoluogo piemontese, sarebbe iniziato il primo grande processo alle Brigate Rosse, in un clima di livida tensione. Lo sport offrì alla città un momento di evasione dal lugubre clima di quegli anni di piombo.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo e-book "Cosa conta".
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