L’ingratitudine, nel calcio, è sentimento ricorrente. Ma mai Manlio Scopigno avrebbe immaginato che il Cagliari, solo due anni dopo la trionfale annata dello scudetto, potesse licenziarlo dopo avergli garantito, pochi mesi prima, la riconferma.
Il 16 giugno del 1972 tutti i principali quotidiani, non solo quelli sportivi, dedicavano ampio spazio al comunicato con cui il presidente Marras rendeva nota la risoluzione del contratto con l’allenatore-filosofo e annunciava l’ingaggio di Edmondo Fabbri. La decisione era stata assunta dal consiglio d’amministrazione a tarda notte, ma la notizia deflagrò sulla stampa nazionale solo nella giornata seguente,
Scopigno, il cui carattere fumantino era noto, per qualche ora tacque. Poi, incassato il colpo, disse la sua, replicando punto per punto a quelle che sembravano essere le accuse mossegli dalla dirigenza rossoblù. Non prima di aver asserito di ritenere nullo il licenziamento, forte com’era della promessa verbale di rinnovo del presidente e di un altro anno di contratto che lo legava alla società.
Lo si accusava di concedere troppa libertà ai calciatori e di allenare senza più l’impegno necessario per condurre una squadra di punta della massima categoria, qual era allora il Cagliari.
Riva e Martiradonna intervennero pubblicamente, dicendosi sorpresi della decisione e sostanzialmente schierandosi col tecnico: altri tempi, altre personalità. Ma il sostegno di due leader dello spogliatoio valse a poco.
Scopigno, respinte le insinuazioni ma infine accettata la decisione, si concesse un periodo di riposo prima della breve avventura romana..
Quell’anno, il Cagliari di Fabbri si classificò all’ottavo posto. L’anno prima, con Scopigno in panchina, era giunto quarto.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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