Il 16 giugno del 1963, per la prima volta nella storia dell’aeronautica, una donna volò in orbita per una missione spaziale. Era sovietica, aveva 26 anni e si chiamava Vladimirovna Tereškova. Da semplice operaia in diverse industrie, grazie ad una formazione specifica, venne selezionata per l’impresa. La Tereškova, a bordo della navicella spaziale Vostok 6, venne lanciata dal cosmodromo di Bojkonur per una missione durata quasi tre giorni. Il 19 giugno atterrò nelle vicinanze di Novobirsk, dove venne accolta come un’eroina da migliaia di persone. La Russia sottolineò l’importanza della missione e, in seguito, vennero conferiti alla Tereškova diversi riconoscimenti, tra i quali la medaglia d’oro Joliot-Curie. Sposata con un astronauta, ebbe in seguito accesso ad importanti cariche politiche, compreso il ruolo di membro del soviet supremo. “Valle Terešhkova” è oggi anche il nome di una valle lunare, a lei dedicata. In una intervista del 2007 al Corriere della sera, la Terešhkova ammise aspetti mai resi noti della missione, durante la quale rischiò seriamente la vita.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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