Il 15 giugno 1978, con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del mandato, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone rassegna le sue dimissioni. Il settantenne esponente della Democrazia cristiana lascia il Quirinale sotto la spinta delle polemiche che stanno interessando il suo partito, i cui vertici risultano coinvolti nel gigantesco scandalo delle tangenti Lockheed. La Lockheed era un industria americana attiva nel settore degli armamenti e da cui l’Italia, agli inizi degli anni Settanta, aveva acquistato una fornitura di aerei militari Hercules C-130, gli stessi poi usati per le campagne antincendio. Un’indagine partita dagli Stati Uniti aveva messo in luce un radicato sistema di tangenti che avevano coinvolto diversi Paesi: Giappone, Olanda, Germania Ovest e Italia. Leone venne tirato in ballo perché era stato alla guida di uno dei governi che, negli anni sessanta, aveva trattato la fornitura, accordata per una cifra superiore ai 50 milioni di dollari. In realtà le personalità democristiane più direttamente coinvolte risultarono essere Rumor, Gui e Tanassi, il cui operato fu al centro delle indagini di una commissione parlamentare. Nonostante la sua estraneità ai fatti, accertata vent’anni dopo da una sentenza, Giovanni Leone preferì le dimissioni al mantenimento della massima carica dello Stato in un clima di sospetto e sfiducia. Poche settimane dopo gli subentrò al Quirinale Sandro Pertini.
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
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