Il 14 Maggio del 1931, al Teatro Comunale di Bologna, Arturo Toscanini, al cospetto di alcune massime autorità fasciste, si rifiutò di eseguire Giovinezza e la Marcia Reale. Al termine dello spettacolo fu intercettato dalle camice nere, percosso, schiaffeggiato e spintonato fino a farlo cadere in terra. Arturo Toscanini è considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi, e il più grande, certamente, nell’epoca in cui ha esercitato, nella prima metà del secolo scorso. Si mise in luce con un talento precocissimo. Si rivelò nel 1886 in Brasile, a soli 19 anni, al posto del direttore d’orchestra italiano, inviso al pubblico e contestato al punto da non riuscire ad attaccare con l’Aida. Spinto dagli orchestrali sul podio, Toscanini prese la bacchetta, chiuse la partitura ed eseguì lo spartito a memoria. Un trionfo tra il pubblico meravigliato. Ma a prescindere dall’aneddotica sulla sua memoria prodigiosa, Toscanini non fu solo un grande musicista, ma anche un acerrimo nemico di ogni dittatura in ogni parte del mondo. Si rifiutò di eseguire concerti non solo per il fascismo, ma anche per il nazismo tedesco. Nel 1937, ostacolato e vilipeso dal fascismo in patria per oltre 15 anni, agli americani non parve vero di poterlo avere con loro. Gli crearono attorno, apposta, la più grande orchestra mai esistita in America, la NBC Symphony Orchestra, reclutando i migliori musicisti, a facendolo diventare una star, la prima grande star, anche a livello mediatico, della musica classica. Dall’America Toscanini si operò, grazie all’enorme carisma acquisito, per offrire rifugio agli ebrei e agli intellettuali fuoriusciti dal fascismo, contestando apertamente, tra l’altro, le leggi razziali di Mussolini, come “roba da medioevo”. Non fece mai mancare il suo impegno sociale e civile, anche una volta tornato in patria, alla fine della guerra. Rifiutò molto garbatamente l’offerta per diventare senatore a vita. Ancora oggi si discute sull’adesione di molti intellettuali italiani alle spire avvolgenti del fascismo, ma occorre fare dei distinguo. Vi sono stati alcuni, come Arturo Toscanini, che non aderirono mai al fascismo, a rischio della loro carriera e anche della loro vita.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano classe '65. Scrittore, antropologo e ambientalista, è studioso di storia, natura e cultura della Sardegna. Ispettore del Corpo Forestale, escursionista e amante degli sport all'aria aperta (è stato più volte campione sardo di triathlon), è contro ogni forma di etnocentrismo e barriera culturale. Ha scritto "Colpi di Scure e Sensi di Colpa", sulla storia del disboscamento della Sardegna, e "La Mano Destra della Storia", sul problema storiografico sardo.
3 ottobre 2013: la strage di Lampedusa (di Giampaolo Cassitta)
Il prete e il povero (di Cosimo Filigheddu)
I giornali di oggi (di Cosimo Filigheddu)
La mia ora di libertà (di Giampaolo Cassitta)
A vent’anni si è stupidi davvero. A 80 no. (di giampaolo Cassitta)
La musica ai tempi del corona virus: innocenti evasioni per l’anno che verrà. (di Giampaolo Cassitta)
Guarderò Sanremo. E allora? (di Giampaolo Cassitta)
Quel gran genio di Lucio Battisti (di Giampaolo Cassitta)
Capri d’agosto (di Roberta Pietrasanta)
Il caporalato, il caporale e i protettori (di Mimmia Fresu)
Marshmallow alla dopamina (di Rossella Dettori)
377 paesi vivibili (di Roberto Virdis)
Per i capelli che portiam (di Mimmia Fresu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 17.702 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design