La scuola, teatro del massacro, aveva da poco inasprito il proprio protocollo di sicurezza: i visitatori, infatti, venivano ammessi all’interno dell’edificio previa identificazione visiva e registrazione su video. Il portone, dopo l’ingresso degli alunni, veniva chiuso in via precauzionale. Ma ciò non è bastato ad impedire la morte di 20 bambini e 7 adulti. Incluso il suicidio dell’autore della strage, Adam Lanza, e la morte della mamma del giovane, freddata nel letto da suo figlio.
Ci sono assassini i cui crimini ti sorprendono. Quelli che, quando i giornalisti intervistano i vicini di casa, vengono definiti con una frase lapidaria ma esauriente: – Era una così brava persona… – E poi ci sono quelli che, a posteriori, ti rendi conto erano delle bombe a orologeria e l’esplosione della violenza la covavano sottopelle. L’ autore della strage di Newotown, faceva parte della seconda categoria.
Adam Lanza era un ventenne affetto da Sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico che però non ha alcun legame con la brutalità di cui si è reso protagonista. Gli ex compagni di scuola lo hanno descritto come un ragazzino intelligente e timido, ma con abitudini bizzarre. Arrivava in classe portando con sé una ventiquattrore nera che teneva sempre vicina e si sedeva in un banco accanto alla porta, per essere pronto a un’eventuale fuga.
Il rapporto FBI contiene 600 pagine fitte fitte con l’elenco delle stranezze di quel ragazzo. Un faldone dove sono racchiuse le notizie delle giornate di Adam, trascorse nella sua camera da letto con le finestre coperte da teloni di plastica nera senza scambiare parola con nessuno, nemmeno con la mamma che pur viveva con lui: la comunicazione fra i due infatti era virtuale e affidata a Internet. Era stata proprio la mamma, collezionista di armi, ad insegnargli a usarle. Dopo il divorzio dal marito, aveva trasformato la casa in una fortezza. E in quell’arsenale Adam aveva preso il fucile per l’eccidio. Quasi inesistente il rapporto col padre ed esclusivamente limitato allo scambio di biglietti in occasione dei compleanni. Uno dei quali diceva “Buon compleanno, figlio mio. Mandami un’email se vuoi andare a sparare. Ti voglio bene”
E Adam il 14 dicembre ha sparato 28 volte, il primo colpo contro la mamma e l’ultimo contro se stesso. Dimostrando, ancora una volta, che per un bambino nulla è più contagioso dell’esempio
La piccola Romina nasce nel '67 e cresce in una famiglia normale. Riceve tutti i sacramenti, tranne matrimonio ed estrema unzione, e conclude gli studi facendo contenti mamma e papà. Dopo la laurea conduce una vita da randagia, soggiorna più o meno stabilmente in varie città, prima di trasferirsi definitivamente ad Olbia e fare l’insegnante di italiano e storia in una scuola superiore. Ma resta randagia inside. Ed è forse per questo che viene reclutata nella Redazione di Sardegnablogger.
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