Il bilancio di quella notte di quarant’anni fa, quarant’anni precisi esatti spaccati, conterà alla fine 3776 arresti e oltre mille incendi dolosi, un numero incalcolabile di furti, rapine e disordini di ogni genere. Tutto in una sola notte, la notte del 13 luglio 1977, tutto in una sola città, New York. La ricordano ancora oggi come la notte del Grande Black out, un gigantesco corto circuito capace di mettere in ginocchio la capitale morale dell’America. Bastarono pochi fulmini di un temporale estivo per mandare in tilt una centrale della compagnia che distribuiva la corrente elettrica nella Grande Mela. Da quella centrale, il black out si propagò per tutta la città, risparmiando solo il quartiere del Queens. Una notte intera e un giorno intero, quello seguente, in cui la capitale del mondo moderno sembrò catapultata all’indietro nel tempo, al tempo delle candele e della naturale accettazione dell’oscurità. New York era, in quegli anni, una città pericolosa, in mano alla delinquenza di strada. Infatti teppisti e piccoli criminali si scatenarono, mettendo letteralmente a ferro e fuoco la città. Era anche la città di David Berkovitz, uno psicopatico che ammazzava giovani donne bionde e venne arrestato solo dopo la sesta esecuzione. Su quella notte qualcuno ci ha scritto romanzi, qualcun altro ha creduto potesse essere la porta dell’Apocalisse. Invece era solo un guasto, ma 40 anni dopo tutti gli americani di mezza età lo ricordano. Chissà come reagiremmo noi, oggi, abituati come siamo a considerare la corrente elettrica essenziale come l’aria che respiriamo. (Nella foto, un momento del black out).
Nato nel 1971 ad Arzachena ed ivi smisuratamente ingrassato negli anni seguenti, figlio di camionista e casalinga. Titoli appesi alle pareti: laurea in Lettere moderne all'Università di Sassari, iscrizione all'albo dei giornalisti professionisti, guida nazionale di mountain bike, presidente della Asd Smeraldabike, direttore della testata Sardegnablogger. È stato redattore di tre diversi quotidiani sardi: dal primo è stato licenziato, gli altri due sono falliti. Nel novembre del 2014 è uscito il suo primo romanzo, "Cosa conta".
Da Mattarella a Zelensky passando per Sanremo.
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.022 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design