L’agenda di oggi, 12 ottobre, toccava a me, e difatti la sto scrivendo. Pensando a cosa dedicarla, dico la verità, ho lasciato subito perdere lo sbarco di Colombo in America. Troppo da scrivere, non saprei neanche da che parte iniziare. Tra l’altro, l’ho scoperto dopo, è tema dell’agenda di un anno fa esatto.
Allora mi sono messo a scorrere l’almanacco del giorno, mentre un angolino del mio cervello continuava a rimuginare su un argomento che nell’almanacco non c’è, e alla fine mi sono deciso. Oggi agenda tripla.
Cominciamo dal 1896. Esattamente 120 anni fa nasceva Eugenio Montale. Uno dei più grandi poeti italiani, Nobel per la letteratura, autore di testi indimenticabili dalle cui righe sembra di veder affiorare il Mediterraneo con i suoi borghi, le sue campagne salate, la schiuma di ogni onda che ci sia capitato di osservare nell’incanto di quel frastuono ritmico che solo il mare che si allunga su una riva riesce a produrre. Montale, di cui ricordo soprattutto il finale di “Maestrale”: sotto l’azzurro fitto del cielo, qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai, perché tutte le immagini portano scritto “più in là”.
653 anni prima che Montale nascesse, 773 anni a oggi, il 12 ottobre 1243, un piccolo luogo di eremitaggio sperduto nel mare, e di cui non troverete notizie su Wikipedia, usciva dal buio profondo di un Medioevo fatto di scogli e tempeste immani (e Montale non c’era), per entrare sulla scena della più alta diplomazia internazionale. Il 12 ottobre 1243, Papa Innocenzo IV comunicava a“Priori et fratribus Sanctae Mariae inter insulas de Budellis” che non erano più eremiti qualunque ma che entravano a far parte della regola di San Benedetto. Non solo. Appena undici giorni dopo, il Priore di Santa Maria, tale Whilelmo, viene autorizzato dal Papa ad assolvere dalla scomunica la giudicessa Adelasia di Torres e tutti i suoi seguaci, in seguito al pentimento di questa per avere sposato –contro il volere della Chiesa- nientemeno che il figlio di Federico II di Svevia, lo scapestrato Re Enzo. Di quel monastero restano tracce documentali sparse, una casa sull’Isola di Santa Maria, costruita nell’Ottocento da Bertoleoni, il re di Tavolara, sui ruderi di quella che doveva essere una chiesa, e resta il ricordo di una donazione che Adelasia fece a Whilelmo, accompagnandola con queste righe: Nos Adelasia Regina Turrium et Galluris […] donamus tibi fratri Willelmo priori monasterii Sancte Marie inter Insulas de Buellis recipienti nomine et vice dicti Monasterii Curiam nostram, quam habemus in Regno Galluris, in villa que vocatur Surake. I doni di Adelasia a Wilhelmo erano la Chiesa e la villa di Surake, perché ne amministrasse le faccende e ne raccogliesse, con la decima, i frutti. Sembra di parlare di cose che il tempo ha sepolto per sempre. Ma se si percorre la strada che da Bassacutena conduce ad Arzachena, si incontra a un certo punto sulla destra, una piccola chiesa campestre. Restaurata malamente negli anni Settanta del Novecento, essa conserva tuttora il suo impianto medioevale. Questa chiesa ha un nome, che ci riporta indietro di quasi Ottocento anni: Santa Maria di Suraga, il dono di Adelasia a Whilelmo.
Il 12 ottobre del 1582 invece, non successe assolutamente nulla. Potete andare a cercare in qualsiasi libro, su internet, nella vostra memoria, e non troverete nulla. Quel giorno non morì nessuno, non nacque nessuno e nessuno fece assolutamente nulla per cui poter essere ricordato. Di più, nessuno fece nulla di nulla perché nessuno, quel giorno, parlando a rigor di termini, ebbe la possibilità di stare al mondo.
Quel giorno di 436 anni fa, come i sette giorni precedenti e i due successivi, non è mai esistito. Non nel Calendario Giuliano, che venne fermato al 4 ottobre 1582, non nel Calendario Gregoriano (il nostro), che iniziò il 15 Ottobre 1582.
Il 12 ottobre 1582, che sarebbe anche stato il 90° anniversario dello sbarco di Colombo nelle Indie Occidentali, è un buco nel tempo e in questo svolge, a volergliela concedere, una funzione utilissima. Ci ricorda che non bisognerebbe mai confondere la mappa col territorio, qualunque sia il grado di accuratezza della mappa, perché la mappa, qualunque mappa, è in fondo solo uno strumento nelle mani di esseri finiti, che da un momento all’altro possono trovarsi in territori mai esplorati prima, mai previsti, mai messi in conto. Come capitò a Colombo, come successe a Whilelmo, che da un’isola sperduta si trovò catapultato nei meandri della diplomazia vaticana, come succede al gabbiano di Montale ogni volta che rileggiamo “Maestrale”, e lo vediamo spostarsi più in là, dove l’occhio ancora non è arrivato e chissà cosa troverà, se mai ci arriverà.
Nacqui dopopranzo, un martedì. Dovevo chiamarmi Sonia (non c’erano ecografi) o Mirko. Mi chiamo Luca. Dubito che, fossi femmina, mi chiamerei Sonia. A otto anni è successo qualcosa. Quando racconto dico sempre: “quando avevo otto anni”, come se prima fossi in letargo. Sono cresciuto in riva a mare, campagna e zona urbana. Sono un rivista. Ho studiato un po’ Filosofia, un po’ Paesaggio, un po’ Nuvole. Ho letto qualche libro, scritto e fatto qualche cazzata. Ora sto su Sardegnablogger. Appunto.
Renatino e i misteri di Roma (di Giampaolo Cassitta)
Elio e le storie disattese (di Francesco Giorgioni)
Un rider non si guarda in faccia (di Cosimo Filigheddu)
Ciao a Franco dei “ricchi e poveri”. (di Giampaolo Cassitta)
La musica che gira intorno all’Ucraina. (di Giampaolo Cassitta)
22 aprile 1945: nasce Demetrio Stratos: la voce dell’anima. (di Giampaolo Cassitta)
Ha vinto la musica (di Giampaolo Cassitta)
Sanremo non esiste (di Francesco Giorgioni)
Pacifisti e pacifinti (di Simone Floris)
Lo specchietto (di Salvatore Basile)
Da San Gavino a San Cristoforo, quando colonizzammo il Villaggio Verde. Ovvero il trasloco (di Sergio Carta)
Se riesco a buscare 5000 Lire ci vediamo allo Zoom, ovvero le pomeridiane in discoteca degli anni’80. (di Sergio Carta)
Papa Fazio (di Cosimo Filigheddu)
Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.
Unisciti a 18.021 altri iscritti
Indirizzo e-mail
Iscriviti
sardegnablogger ©2014 created by XabyArt - graphic & web design