Il Natale in casa Marino è allietato dal sesto starnuto consecutivo. Altro che jingle bells. Urge un’aspirina. E, siccome a Santo Stefano mi tocca la rubrica delle ricorrenze, prima che il raffreddore raggiunga il suo apice provo a esorcizzare il settimo starnuto dedicando poche righe alla pastiglia bianca e rotonda che sto per adagiare nell’acqua.
Se si tralasciano i primi utilizzi delle foglie di salice a scopi terapeutici, risalenti all’antichità, si può dire che il padre dell’aspirina sia stato Felix Hoffmann. Fu lui, infatti, a sintetizzare l’acido acetilsalicilico nel 1897. Hoffmann era un giovane chimico della Bayer a caccia di una soluzione valida per i dolori reumatici che affliggevano suo padre. La strada era già stata tracciata da un calabrese, Raffaele Piria e da un francese, Charles Frederic Gerhardt; il primo aveva scoperto l’acido salicilico, il secondo aveva prodotto l’acido acetilsalicilico che però, somministrato ai pazienti così com’era, a parte che faceva davvero schifo, abbassava la febbre ma distruggeva la mucosa gastrica. Insomma, la febbre calava ma il paziente moriva per le emorragie interne.
Hoffmann trovò la giusta alchimia, combinando acidico salicilico con acido acetico. E la Bayer cominciò a produrre la mitica Aspirina che ancora oggi è uno dei farmaci più diffusi al mondo. La prima confezione approdò sugli scaffali il 6 marzo del 1899. Con il successo, arrivarono anche le polemiche. Secondo uno studioso scozzese, il vero papà dell’Aspirina su Arthur Eichengrun, anch’egli chimico della Bayer che sarebbe stato oscurato dai nazisti in quanto ebreo: gli immancabili francesi, invece, attribuirono la paternità del farmaco al loro connazionale Gerhardt. Negli archivi della Bayer, a Leverkusen, c’è ancora il documento originale del 10 agosto 1897 che certifica la sintesi del principio attivo dell’aspirina ad opera di Hoffmann.
L’Aspirina non fu l’unica scoperta importante di Hoffmann. Tutto preso dal successo dell’acetilazione, due settimane dopo fece lo stesso con la morfina, ottenendo per la prima volta una sostanza poi divenuta tristemente famosa: l’eroina.
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