Gli scout? Bambini vestiti da cretini accompagnati da cretini vestiti da bambini. Però bisogna aver fatto almeno un giorno di esploratore per capire che il movimento è molto più complesso. Certo, c’è molta iconografia e demagogia, il buon Robert Baden Powell è osannato e comunemente chiamato da tutti BP, il simbolo del movimento è un giglio e il motto è “estote parati” ovvero “siate preparati”, però bisogna esserci passati per capire cosa sono, davvero, gli scout. Ci arrivai che ero un semplice moccioso. Era il 1971. Avevo dodici anni e la mia parrocchia era una di quelle di periferia dove, al massimo, si giocava al calcio balilla in una stanza piccola e al Basket in un cortile dove non era possibile giocare a calcio. Quando arrivarono gli scout ci andai subito e finii nella squadriglia delle gazzelle. Partii come gregario, poi vice capo ed infine capo squadriglia. Partecipai a moltissimi campi estivi, diventai novizio e rover ed, infine, capo reparto. Era il 1977. Avevo diciotto anni e divenni tra i capo reparto più giovani d’Italia. Mi piaceva preparare lo zaino e riempirlo solo dell’essenziale. Imparai molte cose da quella bellissima esperienza. Cose che ancora oggi mi porto appresso. L’amore per la natura, il rispetto per il prossimo e lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Il Movimento nacque il primo agosto del 1907 in Inghilterra quando Baden-Powell organizzò, con un gruppo di venti ragazzi inglesi, il primo campo scout del mondo nell’isola di Brownsea, nella baia di Poole, sulla Manica. Sono stato scout e chi lo è stato, lo sarà per sempre. Buona strada a tutti.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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