Mia madre, con la sua cinquecento gialla, si era guadagnata il nome adatto alle circostanze:tutti la chiamavano Niki Lauda, un po’ perché era coraggiosa e un po’ perché lui, Niki, era il pilota del momento: bravo e perfezionista, adatto a vincere. Mamma ci scherzava sul nomignolo affibbiatole ma il primo agosto del 1976 sorridemmo tutti molto poco. Si consumava il dramma in un circuito di Formula 1 che coinvolgeva Niki Lauda. Il pilota austriaco, in una gara gonfia di pioggia e colma di troppi errori, perdeva il controllo della sua Ferrari e andava a sbattere ad oltre 300 all’ora. Il gran premio si disputava in Germania, a Nurburgring e, per la cronaca, lo vinse il suo rivale James Hunt. Da quel rogo, da quell’auto rossa per scelta e ingiallita dal fuoco Niki ne uscì vivo ma portò, per sempre, i segni sul corpo di quel maledetto incidente. La cosa stupefacente è legata al suo rientro nelle gare: appena: 42 giorni durò la lontananza dalle piste. Niki quell’anno perse il titolo per un solo punto. Sull’episodio vi consiglio di guardare il film Rush dove si comprende, davvero, la passione per la vittoria e la voglia di rivincita. C’è molta letteratura sulla formula 1 e moltissimi dichiarano di guardare solo la partenza con la speranza di vedere il botto. Chi lo dice non capisce quanto sia poetico un gran premio, quanta strategia, adrenalina, quanta pazienza e coraggio ci vuole per affrontare una curva. È l’apologia della vita. Quando Niki ritornò in pista mamma ebbe a dire: “bravo questo Niki, non molla mai, proprio come me”. E lei divenne, da quel giorno, Niki Lauda ad honorem. Oggi, se ci fosse ancora, meriterebbe il nomignolo di Charles Leclerc.
Nato a Oristano. padre gallurese, madre loguderse, ha vissuto ad Alghero, sposato a Castelsardo e vive a Cagliari. Praticamente un sardo DOC. Scrive romanzi, canta, legge, pittura, pasticcia e ascolta. Per colpa del suo mestiere scommette sugli ultimi (detenuti, soprattutto) e qualche volta ci azzecca. Continua a costruire grandi progetti che non si concretizzano perché quando arriva davanti al mare si ferma. Per osservarlo ed amarlo.
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